Chicche di caffè

Dieci curiosità sul caffè che (forse) ancora non conosci

Chicche di caffè

Dal Paese di origine del caffè (non è quello che si pensa più comunemente) alle leggende sulla sua scoperta, fino alle curiosità su espresso o cappuccino: sei sicuro di sapere tutto sul mondo del caffè?

Sei un vero appassionato di caffè? Pensi di sapere tutto sulla bevanda? Ecco dieci curiosità sul caffè che (forse) ancora non conosci: dalle origini leggendarie alle tradizioni, fino alle curiosità più sorprendenti su caffè espresso e cappuccino. Un’ottima occasione per giocare con noi e scoprire cose nuove: divertiti a capire se conosci queste informazioni, che potrebbero sorprendere anche i coffee lovers più esperti. E non finisce qui: dopo aver scoperto le curiosità che seguono, metti alla prova le tue conoscenze sui nostri canali social. Sei pronto per la sfida? 

1 – Da quale animale, secondo una leggenda, deriverebbe l’origine del caffè?

Da una capra!
Siamo nel 700 d.C. quando un pastore etiope avrebbe notato un giorno che le sue capre si comportavano in maniera anomala, diventando irrequiete e insonni dopo aver mangiato delle bacche rosse di una certa pianta. Si rivolge all’abate di un monastero vicino, che prepara un infuso con le stesse bacche, scoprendo che la bevanda gli permette di rimanere sveglio durante le lunghe preghiere serali e rivelandosi così un aiuto eccezionale. Clicca qui per saperne di più sulle origini del caffè! 

2 – Qual è il paese da cui è originario il caffè?

Attenzione: il caffè non è originario del Sud America, come si potrebbe pensare. Anche se paesi come il Brasile e la Colombia sono famosi per la produzione di caffè, la pianta del caffè è originaria dell’Etiopia. Lo avresti mai detto? 

3 – Arabica o Robusta: quale tra le due tipologie più coltivate per il consumo di caffè contiene più caffeina? 

Se i chicchi di Robusta hanno un contenuto di caffeina pari al 2,7%, l’Arabica ne contiene quasi la metà, con una percentuale dell’1,5%. La risposta è quindi Robusta, anche se l’Arabica è senza dubbio la specie di chicco più ampiamente prodotta. 

Il termine “caffè Robusta” fa riferimento alle caratteristiche della pianta Coffea canephora che produce i chicchi. Robusta deve il suo nome al fatto che le piante sono più robuste. Possono crescere in una varietà di ambienti più ampia e sono meno soggette alle malattie.  Scopri di più! 

4 – Esiste una particolare caffettiera per il caffè filtrato considerata un’opera d’arte, tanto da essere esposta al MoMa di New York: come si chiama? 

Chemex è una macchina del caffè manuale in vetro inventata dal dr. Peter Schlumbhom, un tedesco immigrato a New York nel 1936 che, insoddisfatto dai tradizionali metodi di estrazione, decide di sfruttare le proprie conoscenze da chimico per inventare un sistema per estrarre caffè. Il metodo Chemex rientra nei sistemi di brewing chiamati “pour-over”, un’estrazione manuale per gravità che avviene versando l’acqua sul macinato attraverso un filtro di carta. Si tratta di una Slow Preparation da intendersi come una lenta estrazione. Nel 1958, i designers dell’Illinois Institute of Technology ritennero che la Chemex fosse “uno dei migliori prodotti progettati dei tempi moderni”, così da essere inclusa nella collezione del Museum of Modern Art di New York City. Scopri qui tutto quello che c’è da sapere. 

ph credits: Luminist, Napoli

5 – Con quanti vocaboli diversi può essere descritto un assaggio di caffè? 

Un assaggio di caffè può essere descritto con 110 vocaboli diversi che in tazza possono essere tradotti fino a 1500 note aromatiche”. Lo spiega a The Blender Stefania Zecchi, coffelier 1895 Coffee Designers by Lavazza. “La flavour wheel della Specialty Coffee Association viene usata assieme al Sensory Lexicon, un documento che si può scaricare sul sito del World Coffee Research. Noi di 1895 Coffee Designers by Lavazza abbiamo costruito la Ruota degli Aromi 1895, che include 6 macro categorie (6 note aromatiche più semplici da scoprire assaggiando un caffè, anche se non si ha il palato di un professionista): frutta, fiori, cioccolato, nocciola e frutta secca, erbe aromatiche e spezie, agrumi. I nostri caffè hanno queste note riconoscibili e semplici da scoprire, perché andiamo a selezionare le singole origini dei territori, che regalano questo tipo di esperienza”.  

6 – Dove si trova la più grande piantagione di caffè? 

La maggiore potenza nella lista dei Paesi produttori di caffè si trova in Brasile che, da solo, può fornire quasi il 40% dell’offerta mondiale di caffè. Le piante di caffè brasiliane coprono circa 27.000 chilometri quadrati e la maggior parte di esse si trova negli Stati di Minas Gerais, São Paulo e Paraná. Scopri di più su The Blender! 

7 – Perché il cappuccino si chiama così? 

Il nome “Cappuccino” ha origine dalla sua somiglianza cromatica con il colore del saio dei frati cappuccini. I frati cappuccini, un ramo dell’ordine dei francescani nato nel 1500, indossano infatti un saio marrone con un cappuccio caratteristico. Tutto è nato da qui: la bevanda cappuccino, composta da caffè espresso e latte montato a schiuma, assume infatti una tonalità simile al marrone chiaro del saio dei frati e questo collegamento visivo ha portato all’associazione del nome “cappuccino” con la bevanda. Scopri di più! 

Il Signature Cappuccino del Flagship Store Lavazza Milano

8 – Perché l’espresso si chiama espresso? 

Per merito di una macchina rivoluzionaria inventata per la preparazione istantanea del caffè (quindi in grado di servirlo ‘espresso’, a gran velocità) e presentata ufficialmente nel 1884. 

Angelo Moriondo, imprenditore e proprietario di alcuni bar di Torino come il Caffè Ligure, che si trova davanti alla stazione di Porta Nuova, inventa una nuova macchina per la preparazione istantanea del caffè, in grado di estrarlo in poco tempo e di erogarlo subito, al momento della richiesta del cliente. Per l’esattezza: con questa nuova macchina geniale si possono fare “ben 10 tazze di caffè ogni 2 minuti!”, come riportava in prima pagina La Gazzetta Piemontese dell’epoca. Nel 1884 la macchina rivoluzionaria viene presentata all’Esposizione Generale Italiana di Torino. In breve tempo sarà un successo, che poi l’ingegnere Luigi Bezzera, qualche anno più avanti, perfezionerà e diffonderà in tutta Italia. Con questa macchina, il caffè è servito espresso, a gran velocità, immediatamente, come espresso dal cliente, e diventa un simbolo della rivoluzione del secolo che sta iniziando. Scopri di più su The Blender! 

La soffice Crioche™ del Flagship Store di Lavazza in Piazza San Fedele a Milano
La soffice Crioche™ del Flagship Store di Lavazza in Piazza San Fedele a Milano con il caffè espresso

9 – Come si chiama la regione in cui viene coltivato il caffè? 

Coffee Belt. Si tratta di una regione che si estende intorno all’equatore ed è il luogo ideale per coltivare i chicchi di caffè. Una fascia immaginaria che attraversa il globo terrestre tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno. Nello specifico, la Coffee Belt comprende parti di: Centro e Sud America, Africa, Asia e Oceania. Scopri di più su The Blender! 

10 – Quanto zucchero si consiglia di aggiungere in un caffè espresso perfetto?  

Circa un grammo.
Perché non bisogna esagerare? Ce lo spiega Alessandro Cocco del Training Center Lavazza: “Per rendere il caffè più piacevole e apprezzato, è consigliabile aggiungere non più di un grammo di zucchero. Lo zucchero agisce come un elemento crossmodale, amplificando l’esperienza sensoriale complessiva del caffè attraverso l’interazione tra i vari sensi. La dolcezza dello zucchero non solo migliora il gusto, ma esalta anche le note aromatiche del caffè, come quelle di cioccolato, nocciola e mandorla. In altre parole, basta un po’ di zucchero per aumentare enormemente la piacevolezza aromatica del caffè.” 

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