Caffè Society Wishlist

I ristoranti vista mare da provare questa estate

Santa Caterina Amalfi
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Dalla cucina di Moreno Cedroni a Cracco Portofino, dalla Costiera Amalfitana al fascino delle Eolie o di Taormina: esperienze stellate in cui il caffè fa la differenza, insieme alla vista spettacolare

Estate, tempo di mare e di cene con vista. Dove concedersi un’esperienza memorabile? Se siete in cerca di indirizzi per trascorrere una serata speciale, ammirando il sole che tramonta e i riflessi sull’acqua, magari accompagnati da ottimi piatti e drink al profumo di caffè, leggete la nostra guida. Qui di seguito, The Blender vi propone una selezione di ristoranti vista mare, dove assaporare una cucina d’autore che lascerà il segno nei ricordi delle vostre vacanze. Vi portiamo a spasso tra orti affacciati sul blu, terrazze panoramiche, fine dining sul porto e ristoranti sulla spiaggia: pronti per partire con noi lungo lo Stivale? Buon viaggio!  

Clandestino: la cucina di Moreno Cedroni sulla Riviera del Conero

Il 2024 è un anno speciale fatto di cifre tonde per Moreno Cedroni: compie 60 anni, ma festeggia anche due ricorrenze importanti. Se la Madonnina del Pescatore (ristorante 2 stelle Michelin a Senigallia, di cui è chef e patron) spegne 40 candeline, il Clandestino Susci Bar, indirizzo con cui ha rivoluzionato il modo di mangiare il pesce crudo in Italia, si appresta a vivere la sua 25esima stagione. Il nostro viaggio lungo lo Stivale comincia proprio dal Clandestino di Portonovo, nelle Marche: un luogo che offre una visione unica del mare e delle sue creature, con interpretazioni capaci di far viaggiare l’ospite con il palato. Declinato nei toni del bianco e dell’azzurro, rappresenta l’archetipo perfetto di ristorante sul mare. In questa candida palafitta sulla Riviera del Conero, ogni anno Cedroni presenta un menu a tema, da assaporare ammirando acque turchesi e rocce bianche.  

Il percorso gastronomico 2024 è il Susci Rosa, dedicato alle donne, con otto creazioni inedite ispirate ad altrettante straordinarie protagoniste che hanno cambiato la Storia in ambiti diversi: da Virginia Woolf a Coco Chanel, da Indira Gandhi a Ella Fitzgerald, da Wangari Maathai a Frida Kahlo “Il menu coinvolge molto, per la qualità e per i gusti nuovi che propone: piacciono sia il tema sia gli abbinamenti inediti. Abbiamo valorizzato donne anche sconosciute, come la parlamentare italiana Angela Bottari o Tomoe Gozen, la prima donna samurai. Si tratta di un percorso che sensibilizza le persone, con uno scopo non solo gastronomico, ma anche culturale”, commenta lo chef. Si chiude con un caffè espresso, mentre si ammira il mare dalla finestra. A proposito di caffè, chi va alla Madonnina del Pescatore a Senigallia, invece, può provare Kafa Forest Coffee di Lavazza, il monorigine etiope 100% arabica servito con la piccola pasticceria. “Ogni anno creiamo lucidi che raccontano dei paesaggi: avevo iniziato con il Tropico del Cancro, che facevo viaggiare a seconda delle posizioni, poi è arrivato il turno del Risiko e di Alice nel Paese delle Meraviglie”, spiega Cedroni. “Ora, con il menu dedicato a Marco Polo e alla Via della Seta, servo cinque praline che vanno dalla Cina a Venezia”. Un viaggio al profumo di caffè. 

Cracco Portofino: in terrazza, tra profumo di mare e di caffè  

Non ha bisogno di presentazioni Cracco Portofino, insegna firmata da Carlo Cracco, che vede impegnato in cucina il giovane Mattia Pecis. La proposta gastronomica punta a valorizzare al massimo i prodotti del territorio, con interpretazioni in chiave contemporanea, secondo l’estro dello chef di casa. Qui si può fare l’aperitivo in terrazza, ammirando le meravigliose acque turchesi di Portofino, celebre borgo ligure che con il suo fascino glamour ha attirato dive e star di tutti i tempi. “Tra i drink che proponiamo spicca l’Espresso Portofino, con vodka, caffè, zucchero, Kahlua (liquore al caffè) e Cocoa Reloaded di 1895 Coffee Designers by Lavazza, un caffè che si distingue per le note di cacao, marmellata di arance, cannella: ecco perché abbiamo creato questo drink con arancia candita, bruciata e affumicata e cioccolato grattugiato sopra”, racconta il maître Luca Freddi. Un cocktail che viene accompagnato da olive, chips di riso, pizze e finger food creati dallo chef.  

Foto credits: Cracco Portofino
Foto credits: Cracco Portofino

Per assaporare il menu degustazione, ci si sposta al primo piano: tra i must da assaggiare, il Crudo del pescatore (con pesci che vengono frollati in cella dai 5 ai 10 giorni), il Cappon magro rivisitato dallo chef, lo Spaghettone all’amarena, scampi locali, provola affumicata e bottarga. Tra i primi da non perdere, poi, c’è il Risotto mantecato con il limone del Monte di Portofino, “un agrume che arriva da un contadino della zona”, precisa il maitre. Viene preparato con salsa ai ricci di mare e corallo del gambero, ovvero le uova che si trovano nella testa del gambero solo in questo periodo. Imperdibile anche la Costoletta di pesce alla portofinese con insalatina primaverile, una rilettura della tradizionale specialità milanese in chiave ittica, a base di tonno o di ricciola. A chiusura della cena, si sale di nuovo in terrazza per il caffè. “Proponiamo l’espresso del Cocoa Reloaded di 1895 Coffee Designers by Lavazza, assieme alla piccola pasticceria, che viene servita su un legno d’ulivo pescato dal mare e ritrattato, realizzato da un artigiano di Genova, che così dà nuova vita al legno”, spiega Luca. Ecco allora dolci assaggi come la classica pinolata, a base di pinoli, la Madeleine con limone e polvere di amarena o il bon bon con cioccolato fondente, sale di Maldon e cremino all’olio di oliva. “Per noi è importante questo momento: salire in terrazza per il rito del caffè è un modo per far godere appieno dell’esperienza al ristorante”, precisa il maître. Una degna conclusione… che profuma di mare e di caffè.  

Il Vescovado: Single Origin sul golfo di Noli

Restiamo in Liguria, ma ci spostiamo in provincia di Savona, per la precisione a Noli, dove si trova il Vescovado: un ristorante su cui splende una stella Michelin, che da anni rappresenta un approdo sicuro per tutti i food lover. Si trova all’interno del Palazzo Vescovile, una struttura del ‘400 che include anche un piccolo hotel di charme con otto camere. La vista sul blu qui è spettacolare: questo indirizzo vanta un colpo d’occhio panoramico sul piccolo golfo di Noli. La cucina porta la firma di Giuseppe Ricchebuono, che sa come accogliere gli ospiti al meglio, assieme alla sua famiglia. In estate, naturalmente, si mangia solo aperto. La filosofia ai fornelli? “La proposta è orientata al 100% sul territorio: qui usiamo solo ingredienti liguri, dal pesce alla carne, dalle verdure ai formaggi, abbiamo un carrello con 20 referenze”, spiega lo chef.  “Cerco di tenere unita la filiera, anche per i vini, tanto che ci sono due carte, di cui una dedicata solo ai nettari liguri”, aggiunge.  

Si può optare per uno dei due menu degustazione – Un po’ di estate e L’estate – ma si può scegliere anche alla carta, con una formula minima di due piatti e un dessert. Il menu cambia di stagione in stagione, con portate sempre nuove, ma c’è un piatto iconico che sigla la proposta del ristorante da anni e che va assolutamente assaggiato: il Riso ai frutti di mare. Il rito di fine pasto ha il sapore del caffè monorigine Kafa Forest Coffee di Lavazza. “Lo serviamo espresso: ho cercato un prodotto che fosse il top per i nostri clienti e che avesse qualcosa da raccontare”, spiega lo chef. “Kafa è un Single Origin Etiopia: diamo molta importanza al momento del caffè, che viene servito in tazzine di porcellana Limoges realizzate apposta per il ristorante, una collezione fatta ad hoc, bianca con coralli blu”, precisa. Assieme al caffè, non manca la piccola pasticceria. “Proprio come se fosse l’ultima portata effettiva del menu, la petite patisserie deve lasciare un bel ricordo al palato, chiudendo bene il pranzo o la cena”, dice Ricchebuono. Se in inverno il caffè viene servito con due o tre tipi di cioccolatini e pasticceria secca come le meringhe, in estate ecco dolci assaggi quali la gelatina di passion fruit, i brutti ma buoni, le paste di mandorle e i marshmallow alle ciliegie. Una vera delizia. “Giochiamo molto con la frutta, con leggera acidità, per far gustare al meglio il caffè”, conclude lo chef. Per chi vuole provare l’aperitivo con vista o una formula più leggera del ristorante, segnaliamo L’orto del Vescovado: uno spazio all’aperto, immerso nel verde, tra albicocche e limoni, dove assaggiare taglieri, focacce, cocktail e vino naturale a mescita. 

Pepe Rosa: un cocktail al caffè al porto di Capo d’Orlando

Affacciato sul porto di Capo d’Orlando Marina, offre un’esperienza unica il ristorante Pepe Rosa. Chi viaggia in barca può attraccare, scendere e fare un aperitivo sul molo, prima di dedicarsi alla cena. “Qui il caffè viene usato in maniera trasversale”, racconta il patron Antonio Magistro. “A partire dalla miscelazione, per realizzare drink con il Calima di 1895 Coffee Designers by Lavazza in versione cold brew, con estrazione a freddo”, spiega. Cocktail perfetti da abbinare ai salumi di mare fatti in casa. “Ci siamo concentrati sulla frollatura del pesce e prepariamo prodotti che vanno dal prosciutto di pesce spada allo speck di tonno, al salame di ricciola. Tutti figli di una lunga procedura”, racconta. Da non perdere la Ventresca dimenticata, che viene servita con salsa olandese aromatizzata al porro e gel di carruba: una creazione che viene proposta nel menu degustazione.  

In cucina c’è lo chef Domenico Perna, che prende per la gola con tre percorsi gastronomici e che dipinge i sapori della regione andando fuori dagli schemi, senza confini. Ecco quindi il Discovery Sicilia, che racconta l’isola nei suoi sapori, ma con materie prime che arrivano da tutto il mondo. “Pur prediligendo ingredienti locali, li contaminiamo con tecniche o prodotti di altri Paesi, con piatti come Sinfonia di cocomero e caviale, a base di anguria in osmosi affumicata al barbecue, passata nella spuma di latticello, con menta e caviale croccante”, precisa il patron. Non manca un menu 100% veg, Rivoluzione Vegetale, con piatti iconici come il Cannolo di peperone, un assoluto che declina il colorato ortaggio. Si conclude il percorso con Calima di 1895 Coffee Designers by Lavazza, che proponiamo nelle diverse estrazioni (espresso, moka, cold brew, filtro), anche se con le temperature alte l’espresso e il cold brew sono i più gettonati”, dice Magistro. “Cerchiamo di rendere ancora più intrigante la coffee experience servendo insieme la piccola pasticceria”. Ecco quindi il tartufino alla mandorla, la mini cake al tiramisù, i mini maritozzi alla ricotta, qualche gelée al mango. “Chi sceglie il caffè filtro o la moka vive il servizio al tavolo, ma anche chi opta per il cold brew prova un’esperienza su misura”. Il consiglio? Assaggiare la versione aromatizzata, a base di menta o erbe spontanee come il basilico rosso.  

Santa Caterina: in Costiera Amalfitana, una terrazza a picco sul mare

Immaginate un gioiello architettonico incastonato nella roccia, con una vista mozzafiato sul Golfo di Salerno. Il Santa Caterina è così: una villa Liberty del 1904 nata come un albergo-casa con sole sei camere, oggi trasformata in hotel a picco sul mare. Sin dall’inizio, il progetto è stato quello di realizzare, nella cornice di Amalfi, una struttura familiare e intima, dal lusso discreto. Di proprietà e gestione della famiglia Gambardella da oltre quattro generazioni, si adagia nella roccia e si affaccia sul mare di Amalfi, conservando il fascino della casa, con giardini secolari, orti, limonaie e aranceti. Un cinque stelle unico, con una location a picco sul mare e discesa privata, con tanto di ascensore panoramico scavato nella roccia, per accedere direttamente al beach club. 

Hotel Santa Caterina in Amalfi

Due i ristoranti del Santa Caterina, entrambi guidati dallo chef Giuseppe Stanzione: il Ristorante Al Mare, che propone una cucina mediterranea in equilibrio tra  estetica e gusto, con piatti che spaziano dalle grigliate con il pescato del giorno alle pizze cotte nel forno a legna, da assaporare ammirando il mare, in una privilegiata posizione; il Ristorante Glicine, terrazza fine dining illuminata da una stella Michelin, che porta in tavola la cucina tipica della costa e i sapori mediterranei, con molte proposte per vegani, vegetariani e celiaci. Per un light lunch o dinner? Si va al bar-bistrot, La Terrazza, dove si mangia e si beve tra visioni panoramiche e maioliche di Vietri. Qui l’offerta è più comfort: si va dal club sandwich alle insalate dell’orto di casa. Il posto giusto per un buon caffè, espresso o americano… vista mare.  

Signum, nella natura di Salina per una cena d’autore

Tappa alle isole Eolie? Imprescindibile una sosta a Salina. Qui la natura vulcanica ha il sopravvento sull’uomo e regala scorci panoramici e colori unici. Su quest’isola vennero girate alcune delle più belle scene del film Il Postino di Massimo Troisi. Si trova nella località di Malfa la spiaggia della Pollara, resa famosa proprio da questa pellicola, ma i palati curiosi vengono qui anche per il Signum, hotel diffuso con ristorante fine dining (una stella Michelin e una stella verde per la sostenibilità) guidato da Martina e Luca Caruso, due fratelli rispettivamente alla regia della cucina e della sala.  

Foto credits: Giò Martorana
Foto credits: Giò Martorana

Lo spazio è nato dalla ristrutturazione di un gruppo di tipiche case padronali eoliane e magazzini agricoli collegati da terrazze e giardini, a formare un borgo: uno spettacolo cha ha tuttavia salvaguardato le strutture originarie, mantenendo l’equilibrio tra il fascino della casa eoliana e il comfort contemporaneo. La terrazza bar è il luogo perfetto per un caffè espresso o shakerato con vista su Panarea e Stromboli, ma anche per un signature cocktail. A cena, invece, si può optare per uno dei menu: Sigillo, una degustazione di terra e di mare di 9 portate, con le creazioni storiche della chef; Oltremare, un percorso di solo pesce, 8 portate che accolgono le novità 2024, tra cui alcuni dei piatti realizzati utilizzando il pesce frollato, nuovo progetto di cui Martina è particolarmente fiera; Radici, ovvero il menu vegetale di 7 portate, che conquista con i suoi profumi, in un’esplosione di ortaggi, erbe e agrumi, a rappresentare al meglio Salina e il suo verde.  

Foto credits: Giò Martorana
Foto credits: Giò Martorana

La Capinera: il mar Ionio come non lo avete mai visto

Ci spostiamo a Taormina, con il suo (imperdibile) teatro greco: uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, con un panorama che ha sedotto viaggiatori provenienti da ogni dove. Tra i ristoranti vista mare da non perdere segnaliamo La Capinera, una stella Michelin, guidato dallo chef patron Pietro D’Agostino. Si trova in una posizione tranquilla a Taormina mare, località Spisone, lontano dalla folla, e ha una terrazza a sbalzo sullo Ionio: un indirizzo che conquista con la sua raffinata ed elegante semplicità, i suoi profumi e i suoi colori.  

Si cena o si pranza ammirando il mare e le sue sfumature. Si può optare per la carta o per uno dei due menu degustazione, che omaggiano gli elementi della terra: Mare & Aria, un percorso di sei portate ittiche che raccontano i ricordi dell’infanzia dello chef e i suoi viaggi; Terra & Fuoco, ossia sei portate di terra per scoprire il cuore di un’isola che vanta una cultura ricca di contaminazioni. I piatti citano film e canzoni: si va da Cacao meravigliao (tagliolini di pasta fresca al cacao, gambero rosso e spuma alla mozzarella a Benjamin Button (bottoni di pasta fresca, stracotto di vitellina, fonduta e olio al rosmarino). Un’esperienza che merita di essere vissuta e conclusa con un caffè in terrazza, per scoprire l’interpretazione gastronomica dei sapori dell’isola.  

Principe Cerami: a Taormina, cena con vista

Rimaniamo a Taormina, al San Domenico Palace, un Four Seasons Hotel in un antico monastero domenicano del XIV secolo, dove si trova il Principe Cerami, ristorante su cui splende una stella Michelin, guidato dallo chef Massimo Mantarro. In questa terrazza protesa sullo Ionio il tempo pare essersi fermato: è uno spettacolo assistere al tramonto e al cielo che assume mille sfumature rosate. Istantanee da conservare nel cuore, assieme ai sapori della cucina dell’executive chef Massimo Mantarro. Il suo approccio? Un viaggio di ritorno all’essenziale, basato su stagionalità, territorialità e ricerca di materie prime eccellenti.  

Il menu è un tributo alla Sicilia, terra generosa negli aromi e nei suoi paesaggi, che si esplora tra sapori eclettici, capaci di dipingere la regione dalla terra al mare. Il caffè fa capolino in diverse ricette di Mantarro: da Scampo, mela verde, sedano bianco, spezie e caffè al dessert Bronte-Tokyo, con Pistacchio, limone, caffè. Il posto giusto per i coffee lovers a caccia di indirizzi tra cielo e mare.   

Il Pellicano, nella natura incontaminata dell’Argentario

Risalendo la Penisola, una tappa imprescindibile per un’esperienza memorabile sul mar Tirreno è Il Pellicano di Porto Ercole, hotel e ristorante illuminato da una stella Michelin. Siamo in Toscana, sulla sponda sud-est dell’Argentario, che con le sue acque cristalline e la sua natura mediterranea merita di essere esplorato. Un luogo dall’animo romantico, che è un inno alla bellezza, alla lentezza e alla creatività, dove assaporare i piatti dello chef Michelino Gioia. La sua filosofia? Pochi ingredienti nel piatto e gusti decisi, tra terra e mare.  

Qui si mangia ammirando il paesaggio incontaminato della piccola baia privata su cui si affaccia la struttura. Piccione, aragosta e gamberi sono solo alcuni degli ingredienti protagonisti del menu, che si focalizza su eccellenze italiane e toscane, in arrivo da piccoli produttori selezionati. Chi cerca una cucina più informale, invece, può sperimentare il Pelligrill, un ristorante all’aperto, perfetto per godersi il tramonto assaporando una panzanella o il pescato del giorno. Per concludere con un buon caffè, ammirando il blu. 

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