Effetto Firenze: da colazione a cena, 4 esperienze in cui bere il caffè è un’arte
artwork @Simone BrillarelliDai social-caffè ai bistrot, dalle esperienze stellate a boutique di design: 4 consigli per un caffè a Firenze molto particolari (e instagrammabili)
Sorprende e accoglie con eleganza, regalando scorci di storia e angoli di bellezza. Città d’arte e culla del Rinascimento, Firenze sogna e fa sognare, con i suoi borghi sul Lungarno, i paesaggi rarefatti e le architetture nobiliari, che si stagliano su strade e piazze senza tempo. L’effetto-Firenze è immediato: camminare per le sue vie, tra capolavori a cielo aperto e palazzi signorili che narrano storie di famiglie e di idee, è un’esperienza unica. Ecco allora la centralissima piazza della Signoria, con la fontana del Nettuno e Palazzo Vecchio, uno degli edifici medievali più iconici d’Italia. Piazza del Duomo, incredibile quadro di geometrie e colori, la Galleria degli Uffizi con i suoi tesori, e simboli cittadini dal fascino d’antan, come il Ponte Vecchio, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli, da scoprire con i primi cenni di primavera.
E poi ci sono luoghi dove emerge lo spirito nuovo, la Firenze giovane e in fermento, quella delle botteghe e delle trattorie, dell’artigianato e della genuinità, delle location che fanno tendenza e delle aree emergenti, dove la forte identità locale si fonde allo spirito internazionale di una città conosciuta in tutto il mondo. Se un giro al vivace Mercato di San Lorenzo è d’obbligo, una serata a Borgo San Frediano, definito uno dei quartieri più cool del mondo da Lonely Planet, è imperdibile.
Noi, tra una passeggiata e l’altra, vi consigliamo i migliori indirizzi dove fermarsi in ogni momento della giornata, per una pausa caffè, ma anche per una colazione, un pranzo, una cena o un brunch. Perché bere caffè è un’arte… a ogni ora.
The Social Hub: dal caffè della colazione al brunch della domenica
Esprime lo spirito più giovane e dinamico di Firenze The Social Hub. Un indirizzo dal mood internazionale, a pochi passi da Santa Maria Novella, che offre un tipo ospitalità ibrida, con spazi dove è possibile studiare, lavorare, soggiornare e divertirsi. Una vera e propria community di viaggiatori e residenti popola i suoi ambienti, dall’hotel al coworking, dalla caffetteria al rooftop bar, al ristorante. Una realtà dallo spirito fresco e informale, presente nelle città più cool d’Europa. L’ora migliore per fermarsi qui e respirare l’atmosfera cosmopolita? “Il momento della colazione, perfetto per incontrare la nostra comunità interna, ma anche quella locale”, spiega Camilla Petitto, general manager di The Social Hub Firenze Lavagnini. Ecco allora una proposta variegata, che include la classica offerta continentale, ma anche assaggi salati come le scrambled eggs con bacon.
“Nella nostra caffetteria abbiamo una scelta di cornetti, pasticceria vegana e qualche proposta salata per soddisfare le abitudini di tutti”, precisa Petitto. “Abbiamo deciso di servire le miscele sostenibili della gamma Lavazza La Reserva de ¡Tierra!. Per l’espresso, ad esempio, prepariamo La Reserva de ¡Tierra! Alteco, prodotto Bio che si distingue per le sue note di miele e cioccolato, mentre il filter coffee viene preparato con Lavazza La Reserva de ¡TIERRA! Brasile, monorigine 100% Arabica, che si distingue per una nota di cereali tostati, caramello, nocciola e miele”, continua la general manager.
Se durante la settimana la zona del buffet è riservata agli ospiti dell’hotel, la domenica l’occasione perfetta per scoprire il risveglio dallo spirito contemporaneo di The Social Hub è il brunch, di scena al Workcafé dalle 11.30 alle 15.00. “Ci piace definirlo dinamico, perché si svolge in due sale collegate tra di loro: entrambe vengono allestite con una selezione di prodotti dolci e salati, e poi ci sono due piccoli menu da cui scegliere un piatto caldo”, spiega Petitto. Spazio dunque a proposte che coniugano cultura italiana e internazionale, dalla carbonara all’avocado toast, dal burger vegano al Croque Madame. Al buffet, un tripudio di pancakes, pasticceria classica, affettati, insalate, verdure, formaggi, frutta, yogurt, cereali, semi, succo d’arancia e caffè americano illimitati. Ad accompagnare il brunch, ogni domenica, musica dal vivo e performance live con un calendario ad hoc.
Passate di qui in un altro orario? The Social Hub non si ferma mai ed è aperto anche a pranzo e a cena: il menu, che include sempre proposte veg, porta la firma di Gianluca Esposito, cluster head chef di The Social Hub.
Menchetti Firenze: il caffè rende ancora più speciale l’arte del pane
Che ne dite di una pausa pranzo vicino alla Galleria degli Uffizi? Menchetti dal 1948 è l’indirizzo giusto: punto di riferimento in Toscana per l’arte bianca, con diverse location sparse in tutta la regione, si trova in pieno centro, in una posizione strategica, tra il Ponte Vecchio e piazza della Signoria. La prima e unica location cittadina targata Menchetti, che da tre generazioni delizia i palati con i suoi prodotti da forno, da circa un anno si trova in piazza del Grano, in pieno centro storico. Ci si accomoda nel bel dehors, tra volte e archi. “Siamo in una loggia del ‘600, arredata in uno stile che strizza l’occhio al jungle”, commenta Ivan Settembrini, il titolare. “Il quartiere ormai è un vero e proprio distretto del food di Firenze, un tempo qui sorgeva un granaio”, racconta.
Bistrot e pizzeria, Menchetti Firenze è aperto dalle 8.00 alle 23.00. Propone prodotti da forno dolci e salati, che si abbinano al caffè, secondo gli ultimi trend che vedono protagoniste le bakery di nuova generazione e le miscele di qualità. “Abbiamo scelto Lavazza La Reserva de ¡TIERRA! Brasile, una gamma che, oltre ad essere un prodotto di qualità che soddisfa le nostre esigenze, ben si sposa con la nostra identità visiva: riprende il mood colorato, e anche la tazzina ha uno stile fresco ed estivo”, spiega Settembrini. “Il caffè deve essere fatto bene, per noi è un rituale: serviamo prima l’acqua, per abituare il palato a gustare al meglio le note acide”. La pizza alla pala qui è un must da assaggiare: si è aggiudicata Tre rotelle, il massimo tributo della Guida Pizzerie del Gambero Rosso. Ecco quindi declinazioni classiche e topping stagionali, versioni vegetariane, farciture gourmet a base di tartufo e opzioni del giorno come la pizza carbonara. Da provare il pane, preparato con grano verna, una varietà autoctona. “Abbiamo coltivazioni dirette: riportare sulle tavole dei nostri clienti questo grano antico, quasi dimenticato, per noi è motivo di orgoglio”. Il consiglio? Accomodatevi e prendetevi il tempo necessario: a fine pasto, assieme al caffè espresso o americano, vi verranno serviti prodotti di biscotteria e pasticceria homemade.
Salotto Portinari Bistrot, per un’esperienza stellata
C’era una volta un antico edificio, Palazzo Portinari Salviati, dove un tempo abitava la famiglia di Beatrice (sì, proprio lei, la musa di Dante). Oggi l’incanto dell’arte e della storia rivivono in questo palazzo rinascimentale, che dal 2022 ha riaperto in tutto il suo splendore, dopo un lungo restauro. Qui, nel cuore di Firenze, sorge il Salotto Portinari Bistrot, indirizzo che vede alla regia lo chef Vito Mollica. All’interno di questa elegante dimora si trova anche il ristorante Atto di Vito Mollica, su cui splende una stella Michelin. Un luogo intimo, dove i sapori della tradizione vengono interpretati in maniera impeccabile, con tocchi classici e moderni allo stesso tempo. Se il bistrot accoglie gli ospiti tutti i giorni, al centro della magnifica Corte di Cosimo I, il fine dining apre a cena, dal mercoledì alla domenica. La meraviglia, tra mosaici e affreschi, si svela in ogni angolo, mentre il palato trova nella cucina di Mollica tutte le risposte.
Al bistrot si può optare per piatti che vanno dai Gamberi al vapore in salsa rosa con Michter’s Whiskey ai Cavatelli cacio e pepe, gamberi rossi e calamaretti spillo marinati, per concludere con il caffè Lavazza La Reserva de ¡TIERRA! Brasile, “un blend di origine brasiliana, di arabiche naturali semi lavate e una lavata”, come spiega Mark Ignatov, restaurant manager e coffee specialist di Palazzo Portinari. Volete concedervi una cena al ristorante stellato? Non perdete creazioni come la Melanzana glassata al miso, cioccolato e lamponi, oppure il Risotto alla melagrana con salmì di lepre, caratterizzato da un grande equilibrio tra sapidità, acidità e note speziate. Il sipario si chiude con il rituale del caffè. “Diamo la possibilità al cliente di scegliere il metodo di estrazione, tra la classica moka italiana, French press, Chemex, V60”, spiega Ignatov.
“Usiamo uno specialty coffee, a cominciare da Cocoa Reloaded di 1895 Coffee Designers by Lavazza, Speciality Blend di arabica e robusta di origini diverse: il 50% viene dal Brasile ed è arabica naturale, 30% è robusta lavata e fermentata, dall’India, mentre il 20% è arabica lavata in arrivo dalla Colombia”, precisa. “Diamo anche la possibilità di scegliere tra il caffè monorigine Calima di 1895 Coffee Designers by Lavazza, proveniente da 2000 metri di altitudine (produttore Finca El Paraiso, 100% arabica, lavata e fermentata, dall’acidità spiccata e dai sentori fruttati), oppure 15 Degrees South di Coffee Designers by Lavazza, un’Arabica 100% proveniente dalla Bolivia, da 1600 metri di altitudine, varietà Java, dalle spiccate note floreali. Ancora, due Specialty Coffee, Yemen Mocca Khulani, 100% Arabica con retrogusto di bacche e quercia; Ethiopia Women Coffee Project, 100% Arabica, fruttato e speziato“. Tutto viene preparato al tavolo. “Abbiamo deciso di dare molta importanza alla fine del pasto, servendo una vera e propria carta del caffè: cerchiamo di capire i gusti del cliente e suggerire il blend giusto”, commenta Ignatov. L’atmosfera è a dir poco magica: godetevi ogni istante di questo rituale.
La Ménagère, un caffè nel “luogo delle meraviglie” a ogni ora del giorno
A pochi passi dal mercato di San Lorenzo una tappa imprescindibile a ogni ora del giorno è La Ménagère. Un luogo delle meraviglie, un po’ boutique, un po’ bistrot e un po’ club privé, che qualche anno fa ha conquistato il titolo di “locale più instagrammato d’Italia”. Lo storico spazio di via Ginori, nato come negozio di casalinghi nel 1896, tornato a vivere come lo conosciamo oggi dal 2015, ha riaperto alla fine del 2021, dopo un periodo di chiusura per il restyling a cura di Claudio Nardi Architects. Elementi di design, vasi di vetro colorati, tavoli e fiori si fondono in un ambiente sbarazzino, allo stesso tempo raffinato e polifunzionale, che accoglie a ogni ora, tra stile industrial e mood vintage. Qui la giornata parte con il piede giusto. “I dolci sono fatti quasi tutti in casa e sono disponibili dalla colazione fino alle 17.30”, racconta lo chef Nicholas Duonnolo. Da non perdere? I lievitati del mattino, dai pancakes ai cinnamon roll, ma anche le torte del giorno come la sbrisolona di mela, la torta gluten free con marmellata di bosco, la Sacher Vegan, o tiramisù rivisitato in monoporzione.
“Proponiamo diverse tipologie di preparazione e di blend: oltre all’americano, cappuccini, caffè e matcha latte”, spiega Marshall Goicochea, capo caffetteria, responsabile della mattina. “Per Chemex e French press usiamo Lavazza La Reserva de ¡TIERRA! Colombia, perché è molto equilibrato nell’aroma, mentre per chi preferisce l’espresso optiamo per Lavazza Gold Selection, che contiene una combinazione di una pregiata varietà di chicchi Arabica e Robusta lavati e raccolti a mano”, continua. Il cappuccino qui è un must, presentato con i ricami della Latte Art. “Stiamo studiando gli stampi a forma di libellula, il simbolo de La Ménagère, che introduciamo proprio da marzo”. Da non perdere il brunch del weekend, sabato e la domenica, dalle 12 alle 15. Un rituale scandito da caffè americano, spremuta d’arancia, avocado toast con uovo poché, torta del giorno, pancakes e frutti rossi. Chi vuole, può aggiungere un bicchiere di bollicine e un primo piatto del giorno che si rifà alla tradizione, dalle pappardelle ai funghi agli gnocchi al ragù di cinta senese. Passate di qui a pranzo o a cena? La cucina di Duonnolo spazia dai pesci marinati ai classici francesi rivisitati: tartare, torcione di foie gras con pan brioche caldo, filetto alla Rossini. Ma in menu non mancano mai gli gnudi toscani (gnocchi) con ricotta, spinaci e pecorino, o gli spaghetti con salsa all’aglione. Per soddisfare tutti i palati.