Una tazza di Grog al caffè: la ricetta del barman Matteo Fornaro da abbinare al panettone

Quale modo migliore per concludere le cene delle feste che con un cocktail a base di caffè? Ne abbiamo parlato con Matteo Fornaro, bar manager e patron insieme a Noemi Dell’Agnello di Azotea, raffinato ristorante Nikkei di Torino. Fornaro si muove nella sua cocktail room, dove prepara miscelati di alto livello tecnico, ma per l’occasione gli abbiamo chiesto di realizzare un drink che potesse essere alla portata di tutti. E ha centrato pienamente l’obiettivo, anche in termini di attrezzature, che non sempre a casa sono le stesse che troveremmo in un cocktail bar.

Per preparare questo cocktail sono sufficienti una moka da sei persone (“e chi non ha una moka a casa?”, dice Fornaro), uno spremiagrumi e un colino. Anche per il servizio nessun bicchiere strano, ma una semplice tazza da tè. “Noi ne abbiamo utilizzata una bianca semplice per dare più risalto al drink, ma tutti abbiamo le tazze della nonna nella credenza, è il momento di usarle”.

Un drink ispirato al Grog
Il cocktail che ha pensato Fornaro si ispira al Grog. Per chi non conoscesse la storia di questo antichissimo drink, un piccolo riassunto dalla voce del bar manager: “Si dice che questa bevanda alcolica sia nata originariamente a bordo delle navi della Royal Navy britannica. A bordo, per affrontare le lunghe traversate, i marinai addizionavano il rum all’acqua dolce, con l’obiettivo di allungarne il periodo di conservazione. Poi, nel corso dei secoli la ricetta ha subito diverse modifiche e ha accolto altri ingredienti, come limone, zucchero, cannella e chiodi di garofano”. È questo il cocktail che andremo a twistare, come dicono i bartender, creando una nuova personale versione su un miscelato classico, ovvero un twist on classic.

Da abbinare al panettone
Per questa ricetta a tema Natale, Matteo Fornaro ha pensato di aggiungere al rum, in questo caso ha utilizzato un rum di origine giamaicana dalle note spiccatamente dolci, il caffè Lavazza La Reserva de ¡Tierra!, estratto con la moka e aromatizzato ai lamponi e una spremuta di clementine filtrata. Entrambi i frutti richiamano le tavole natalizie imbandite, in cui il cocktail può diventare il perfetto accompagnamento del dolce dell’occasione per eccellenza: il panettone. Nota dell’autore: il consiglio è di berlo caldo, ma non c’è bisogno di rimettere il cocktail sul fuoco, “sarà sufficiente qualche secondo di microonde per riscaldare nuovamente il composto prima di servire”.

Il livello Pro
In occasione di una serata Lavazza da Azotea, Fornaro propose un’altra ricetta sempre con il caffè come protagonista, che per lui meglio rappresenta il suo stile di miscelazione. In quell’occasione, sempre lavorando sul concetto di twist on classic, Fornaro aveva preparato un Pisco Coffee Negroni, ovvero un Negroni rivisitato su base Pisco, dall’importante personalità. “Ha avuto talmente successo che lo metteremo nella prossima carta”, annuncia. Ce lo spiega brevemente: “in questo caso abbiamo utilizzato un caffè estratto in cold brew, Behati di 1895 Coffee Designer by Lavazza. Le sue note di mango sono state estratte attraverso un’infusione sottovuoto con il Pisco, il distillato nazionale peruviano, e abbinate a tre basi alcoliche altrettanto fruttate e che donano alla bevuta una componente amaricante: vermouth infuso alla banana, il bitter infuso con fava di cacao e un cordiale con amaro alla cinarina e pompelmo”. Sono quattro diverse lavorazioni, quindi, che richiedono tempo, attrezzature e conoscenze. A feste finite, il bar manager di Azotea invita tutti a scoprire quest’altro modo di miscelare il caffè, andando ad assaggiare il suo drink al banco.

*Bevi responsabilmente; è vietata la somministrazione di alcolici a minori sotto i diciotto anni