Come si beve l’espresso al bar? Tutto quello che non pensavi di dover sapere
artwork @Simone BrillarelliLa temperatura della tazzina, la consistenza della crema, l’acqua prima o dopo? Tutto quello che bisogna sapere per godersi il caffè al bar con i consigli delle esperte.
Il caffè al bar è un vero e proprio rito che si rinnova ogni giorno. Un’esperienza fondamentale e irrinunciabile che, se accompagnata da una serie di semplici accortezze, diventa un vero momento di piacere. Quali sono dunque le regole d’oro per bere un espresso al bar a regola d’arte? Lo abbiamo chiesto a due esperte: Carmela Maresca, barista del Luminist Cafè & Bistrot di Napoli, prestigioso progetto che fa parte dei servizi di ristorazione delle Gallerie d’Italia a cura dello chef Giuseppe Iannotti, e Stefania Zecchi, coffelier presso 1895 Coffee Designers by Lavazza.
Si comincia dalla temperatura
“La temperatura della tazzina conta e dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 °C” precisa Maresca. “Questo sia per mantenere caldo il caffè, che deve essere bevuto entro un minuto, massimo un minuto e mezzo dalla sua preparazione, ma anche per preservarne le proprietà e le caratteristiche organolettiche”.
La tazzina
È un elemento fondamentale. Se agli esordi del caffè in Europa, intorno al XVII secolo, non esistevano tazzine munite di manico per facilitare la presa, oggi è un elemento imprescindibile. Nel Settecento anche il piattino, inizialmente non previsto nel servizio, diventa fondamentale. Arrivando ai giorni nostri, la classica tazzina da espresso ha un fondo “a uovo”, così da consentire una perfetta formazione della crema.
Sì, ma dove?
Ci risponde ancora Carmela: “La tazzina deve essere poi posizionata sul piattino e accanto deve sempre esserci il cucchiaino da caffè”. E proprio sul cucchiaino, la barista precisa: “A differenza di quello che si possa pensare, non serve per mescolare lo zucchero, bensì per mescolare il caffè. L’Espresso è composto da una parte di acqua e da una parte cremosa, mescolarlo significa unire queste due componenti e migliorarne la sensazione al palato”.
Il bicchiere d’acqua: prima o dopo?
Quante volte, al bar, ci siamo posti la domanda: quando si deve bere il bicchiere d’acqua servito insieme al caffè? Prima o dopo? Ecco svelato il mistero dalla barista: “L’espresso, ma il caffè in generale, andrebbe sempre servito con un bicchiere d’acqua naturale da bere prima, perché utile per pulire e preparare il palato alla degustazione”.
Tutto parte dalla crema: parola di coffelier
Ultima, ma fondamentale regola, riguarda la crema che, in un espresso di ottima qualità, non deve mai mancare. Tutto parte proprio da qui, perché “L’analisi sensoriale di un caffè espresso inizia con la valutazione visiva della crema” ci svela la coffelier presso 1895 Coffee Designers by Lavazza Stefania Zecchi. E aggiunge: “La sua funzione è quella di proteggere il mondo di profumi e aromi, che una tazza di caffè può regalare al tuo momento di pausa”.
Come dev’essere quindi la crema perfetta?
“Ha un bel color nocciola, non troppo chiaro e neanche troppo scuro, la tessitura è fine, come un velo di seta, e deve essere consistente, persistente ed elastica. Deve persistere almeno due minuti”. E ancora: “Diffidate delle creme spesse cosiddette a buccia di arancia che tendono a macchiare la tazza e svaniscono velocemente. Sono il risultato di una tostatura veloce ottenuta somministrando al chicco di caffè una grande quantità di calore in tempi brevi, metodo di tostatura utilizzato per caffè di bassa qualità”.
Stefania conclude con un piccolo accorgimento: “Provate a spostarla energicamente avanti e indietro con un cucchiaino: se la crema si riforma significa che è elastica e ha una buona consistenza”.
Non ci resta che rendere indimenticabile il momento del caffè al bar, ora che sappiamo come fare. Senza dimenticare, però, ciò che viene prima di ogni cosa: “Per servire un buon caffè servono prima di tutto cordialità e ospitalità. Puoi servire un espresso di qualità, ma se lo fai senza sorriso e senza comunicazione, è come se non stessi servendo nulla”, precisa Carmela.