Caffè Society City Guide

Pausa caffè in settimana bianca: le migliori coffee experience ad alta quota

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Da Bardonecchia a Cortina: le destinazioni top per una pausa caffè con vista sulle piste da sci, e i rituali da non perdere, come il goloso Calimero con panna

La sensazione di godere di una fumante tazza di caffè in alta quota va oltre il semplice sapore. L’aria fresca e pulita, unita alla vista panoramica delle montagne o delle valli sottostanti, contribuisce a creare un’atmosfera unica. La connessione con la natura, unita al piacere di gustare una bevanda calda, amplifica l’esperienza. Senza contare la fatica degli sci e degli altri sport di montagna: dopo una mattinata sulle piste una pausa rigenerante è un imperativo e si va spesso oltre il caffè, chiedendo un cappuccino o un marocchino, per aggiungere un tocco di golosità, soprattutto se parliamo di panna e cioccolato.  

Vediamo quali sono i posti migliori a cui affidarsi per una pausa caffè d’eccezione in alta quota, fra rifugi, chalet, hotel storici, ristoranti raffinati e perfino Atelier del gusto da tre stelle Michelin.  

Pian del Sole – Bardonecchia 

Un grande classico, dopo il rientro dalle piste è la sosta per la cioccolata calda, con o senza una spruzzata di panna, a seconda dei gusti. “Ma non tutti ci chiedono la cioccolata calda”, ci raccontano dal rifugio Pian del Sole a Bardonecchia, a 1500 metri di altezza: qui di giorno si sale con la seggiovia da Campo Smith, la sera si raggiunge con il gatto delle nevi. “Per chi ha bisogno di una bevanda altrettanto golosa, ma anche dello sprint del caffè, il compromesso che proponiamo è il nostro marocchino in versione large: lo facciamo con una base di cioccolata calda, poi ci mettiamo l’espresso Lavazza La Reserva de ¡Tierra! e chiudiamo con un tocco di crema di latte o panna montata. Qualcuno chiede anche una speziatura con la cannella o una spolverata di cacao”. Dalla mattina alla merenda del pomeriggio, anche il cappuccino è molto richiesto, magari da accompagnare a una buona fetta di torta fatta in casa, dalla Sacher Torte alla Torta alle mele con cioccolato bianco e cannella, senza dimenticare l’intramontabile Strudel. Dalle 16 alle 18, un’abitudine molto pomeridiana è chiedere al bar un Bombardino, da servire caldo, che di fatto è uno zabaione alcolico con panna. “Molti ce lo chiedono con il caffè e in quel caso diventa il Calimero”. Si prepara aggiungendo l’espresso, a Pian del Sole si utilizza La Reserva de ¡Tierra! anche in questo caso, panna montata on top e una spolverata di cannella o cacao per completare.  

Rifugio Patascoss – Madonna di Campiglio 

Un’altra destinazione top delle Dolomiti è Madonna di Campiglio. Al Rifugio Patascoss vi accoglierà Federica Papa, gestore del rifugio, che ci racconta come anche il meteo condizioni molto le richieste dei clienti in quota. Soprattutto quando fa freddo e nevica si tende a chiedere bevande più lunghe e golose, per rinfrancarsi e riscaldarsi. “Offrire un prodotto di qualità è fondamentale per la scelta del rifugio e questo vale anche per il caffè. Noi abbiamo scelto la linea Lavazza Gran Riserva, che decliniamo in tutte le preparazioni, dal cappuccino, richiestissimo sia da italiani che da stranieri, al Calimero. Per noi è un’abitudine pomeridiana, mentre gli stranieri ce lo chiedono anche la mattina presto”, scherza Federica. Ma sfatiamo il mito del cappuccino a pranzo, a Madonna di Campiglio gli stranieri frequentemente pasteggiano più che altro con un caffè lungo. “Lo prepariamo in tutti i modi, a seconda delle richieste, sia caffè filtro, sia aggiungendo semplicemente più acqua al caffè”. Al Patascoss, la linea dei piatti cambia in base ai flussi e se gli italiani cercano i piatti della zona, dal capriolo ai canederli, passando per il Gulasch, i nordeuropei cercano i piatti che rappresentano l’Italia in generale, pizza inclusa. “Nella nostra Lavazza Lounge, poi, serviamo un menù più ricercato, con piatti nazionali come la Fiorentina o la tagliata di carne”.  

 

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AlpiNN Food Space & Restaurant e Atelier Moessmer Norbert Niederkofler 

Tra le Alpi e le Dolomiti altoatesine, a oltre duemila metri di altitudine, AlpINN Food Space & Restaurant è una struttura avveniristica letteralmente immersa nelle montagne. Il locale è stato inaugurato a fine 2018 da Paolo Ferretti e dallo chef Norbert Niederkofler, Brand Ambassador Lavazza e ideatore di CARE’s, il progetto degli Ethical Chef Days che unisce alta gastronomia e sostenibilità, e che nel suo Atelier Moessmer Norbert Niederkofler di Brunico ha di recente riconquistato le 3 stelle Michelin   

Nel 2021 il locale si è ampliato, affiancando il Food Space – dove è possibile gustare una cucina più veloce e informale, al Restaurant e alla terrazza, guidati dallo chef Fabio Curreli. È la casa di “Cook theMountain”, una filosofia di riscoperta degli ingredienti tipici della montagna, in un’etica sostenibile, grazie alla quale lo chef Niederkofler si è meritato negli anni, oltre alle tre stelle Michelin per la sua cucina, anche la stella verde.  

Due traguardi riconfermati anche con la nuova avventura dell’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler, una villa nel parco storico vicino al centro di Brunico, da cui lo chef altoatesino è ripartito dopo la chiusura del ristorante St. Hubertus. L’esperienza è quindi duplice: dalle attività sulle piste da sci, che vivono soprattutto di giorno, alla possibilità di concedersi un’esperienza a tre stelle nel nuovo ristorante che ha illuminato il panorama gastronomico di queste montagne. Qui il cliente può trovare due tipologie di caffè, sia Lavazza La Reserva de ¡Tierra! Brasile, sia Calima di 1895 Coffee Designer by Lavazza – ci racconta Norbert Niederkofler. – In questo modo riusciamo a offrire esperienze distinte anche al momento finale del nostro viaggio gastronomico. Quando stiamo per servire il dessert, chiediamo ai clienti di scegliere spiegando che la prima miscela è più classica, mentre la seconda ha un gusto maggiormente ricercato che racchiude note di litchi e papaya. A quel punto decidiamo se utilizzare la nostra macchina del caffè oppure, dopo aver macinato i chicchi tramite il macinino manuale, possiamo usare la Chemex per realizzare un caffè da meditazione, il tutto davanti al cliente“.

Chalet Tofane e Tivoli – Cortina d’Ampezzo 

Cortina è tutta in fermento per l’imminente inizio delle Olimpiadi invernali del 2026. Il cantiere procede spedito e le piste da sci sono sempre piene. Nella Perla delle Dolomiti il livello qualitativo è sempre altissimo e uno dei centri del movimento è certamente lo Chalet Tofane, localizzato strategicamente alla partenza della seggiovia “Socrepes”, impianto di risalita che porta verso il carosello della ski area delle Tofane. Qui si passa per un caffè prima di scendere in pista, ma si torna anche per ristorarsi, con le specialità dello Chalet, che propone una classica cucina di montagna.  

La supervisione è affidata allo chef Graziano Prest, famoso anche perché punta di diamante della ristorazione di questo angolo di Dolomiti. Con il suo Tivoli, Prest ha conseguito la stella Michelin, che mantiene senza scossoni. Il ristorante ha un’atmosfera speciale, in una bella casa alpina circondata dalle montagne, dove si possono mangiare perfino piatti di pesce, grazie agli arrivi dai mercati ittici di Venezia e Chioggia. “Siamo contenti di aver riportato Lavazza a Cortina e di poter offrire un caffè di qualità”, dice lo chef, che aggiunge come la selezione di miscele biologiche sia stata voluta, per una scelta di sostenibilità. “A Chalet Tofane utilizziamo Lavazza La Reserva de ¡Tierra!, che ha ottimi riscontri anche perché è una miscela molto versatile, che il nostro pubblico apprezza particolarmente”.

 

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Hotel de La Poste – Cortina d’Ampezzo  

L’Hotel de la Poste è l’albergo più antico di Cortina, punto di riferimento sia per gli ampezzani, che per chi frequenta queste montagne da sempre. La struttura nasce come ufficio postale ai tempi degli Asburgo, diventa “studio” di Hemingway nel 1950, negli anni della Dolce Vita è il locale preferito del jet-set internazionale e rifugio di Liz Taylor ed Henry Fonda. Oggi è il salotto di Cortina, dove dormire, ma anche arrivare fin dalla mattina per una colazione. Ce la racconta il signor Giovanni Righetti, che si occupa dell’area ristorazione. “Si comincia la mattina con la colazione in hotel, che è aperta anche agli ospiti esterni, che possono scegliere fra servizio a buffet o formula brioche e caffè”. Le brioche sono tutte fatte dalla pasticceria interna e il caffè in tutta la struttura è Lavazza La Reserva de ¡Tierra!. Dalle 10 in poi iniziano le danze al Bar storico, place to be per gli ampezzani, che qui vengono per una pausa rigenerante. Dal pomeriggio si va invece alla Lounge, dove si shakera senza sosta: “ci chiedono tantissimo il caffè shakerato con ghiaccio, non solo d’estate, che noi serviamo in coppa champagne”. Oppure per chi vuole un drink alcolico, anch’esso shakerato, il cocktail con caffè espresso, amaretto e cognac, va fortissimo. 

 

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